Associazione Polizia Locale di Milano

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La Storia dei Ghisa

La mattina del 4 ottobre 1860 cinquanta vigili urbani – allora chiamati Agenti della Pubblica Sorveglianza Urbana – fanno la loro prima apparizione per le strade di Milano. Indossano una divisa molto elegante di colore blu, con un cappello a cilindro, hanno guanti neri, un bastone canna d’india, la pistola rigorosamente celata sotto la giacca…

Il Sindaco di allora Antonio Beretta, che si è battuto per la nascita del Corpo, non è molto sicuro dell’accoglienza che i milanesi possono riservare ai Sorveglianti. Milano è stata dominata per troppo tempo e la popolazione non vuole più saperne di divise e armi.

Invece i milanesi accolgono con simpatia questi cinquanta “Survegliant” e coniano per loro un appellativo che si portano dietro per sempre: “Ghisa”.

Molte le teorie sull’origine di questo epiteto però la più credibile è la seguente: tra tutti i partecipanti al concorso pubblico si scelgono giovani che hanno una prestanza fisica notevole, tanto da somigliare a possenti stufe di ghisa, il cappello a cilindro poi fa il resto, infatti, nella fantasia dei milanesi il cilindro somiglia al tubo di raccordo della canna fumaria usato allora per le stufe di ghisa, chiamato in dialetto milanese “canoon de stua”.

Con la riorganizzazione del servizio e la costituzione di un Corpo di agenti armati, gerarchicamente organizzati, la Giunta Municipale intende ampliare gli interventi e di conseguenza di incidere con maggior efficacia oltre che nei settori tradizionali di sua competenza, igiene, annona, edilizia, anche nell’ambito della sicurezza pubblica: “… nella parte che è demandata al municipio…”.

Nel 1898 il Consiglio Comunale mette nuovamente mano alla riorganizzazione del Corpo. Gli agenti sono aumentati a 300 e la loro direzione è affidata a un Comandante coadiuvato da due Ispettori. La divisa viene modificata: è adottato l’elmetto all’inglese e il mantello corto.

Il 13 Ottobre del 1920 viene modificato il nome del Corpo da Pubblica Sorveglianza Urbana in Vigilanza Urbana. La Direzione generale della Vigilanza Urbana è affidata al Sindaco e all’Assessore del Riparto. S’istituisce il servizio notturno per casi di necessità e l’organico raggiunge le 800 unità.

Con il Regio Decreto Legge n. 1910 del 3 settembre 1926 la carica di Sindaco è abolita e sostituita con quella di Podestà, nel 1927 i corpi di vigilanza urbana (15.000 uomini circa) sono soppressi e sostituiti dai Corpi dei Metropolitani di Pubblica Sicurezza. A Milano i primi due Podestà cercano di opporsi alla scelta del Duce, portandogli lunghissimi elenchi di cittadini che richiedono la continuità dell’esistenza del Corpo dei Vigili Urbani, ma egli non sente ragioni.

La riforma del 1927 delinea alcuni profili specifici dei compiti affidati alla vigilanza urbana e sono istituite pattuglie di Vigili motociclisti e a cavallo.

In quel periodo si cominciò anche a studiare l’applicazione di un sistema di riscontro fotografico per gli incidenti stradali e si perfezionò la tecnica operativa viabilistica attraverso segnali manuali codificati. Furono adottati i primi “semafori manuali” (si trattava di apparecchiature indossate dal vigile – che in questo caso fungeva da palo semaforico – che emettevano segnalazioni luminose colorate).

Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, si articolano maggiormente le funzioni e aumentano le mansioni e le ore di copertura del servizio dei vigili urbani, che sono tra l’altro impegnati in un pericoloso e pesante servizio per la protezione antiaerea e i servizi di soccorso.

Finita la guerra mondiale a Milano il Comando Militare Alleato affida ai Vigili Urbani i primi servizi di ordine pubblico e alla fine del 1945 si ricostituisce il Corpo formato da 1300 agenti.

Nel 1951 il Corpo è già talmente efficiente e avanzato da potersi permettere di intervenire con perizia e competenza nei soccorsi alle popolazioni colpite dalla inondazione del Polesine.

Dal 1960 il Corpo mantiene in gran parte le sue caratteristiche, anche se vi sono alcuni cambiamenti come, alla fine degli anni ’70, l’accesso al Corpo alle donne, la modifica del nome da Vigili Urbani in Polizia Municipale e in seguito in Polizia locale. Il colore della divisa da nero diventa blu, l’entrata in vigore, nel 2003, di una legge regionale sulla Polizia locale.

La Polizia locale di Milano attualmente ha un organico di circa 3000 tra agenti e ufficiali. E’ operativa 24 ore al giorno per 365 giorni su 4 turni e il suo ruolo si è adeguato ai cambiamenti di una società in continua evoluzione.

Come vuole la tradizione, il Ghisa è sempre vicino ai bisogni della gente e svolge un ruolo centrale nella relazione con i cittadini e l’Amministrazione comunale.

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